I Monti Nebrodi si affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre a sud il loro limite è segnato dall’ Etna, in particolare dal fiume Alcantara e dall’alto corso del Simeto.
Anticamente gli arabi definirono il territorio da essi delimitato come una vera e propria “isola nell’isola”. Il motivo appare subito chiaro al visitatore che, per la prima volta, si accinge a scoprire questo territorio sorprendente: ricchi boschi suggestivi, ampi e verdi pascoli d’alta quota, silenziosi laghi e torrenti fluenti contrastano con l’immagine più comune di una Sicilia arida ed arsa dal sole.
Il Parco delle Madonie è stato creato nel 1988 per tutelare la varietà faunistica e vegetazionale di questa zona, che raccoglie in maniera esemplare le tipicità presenti nell'Isola.
Il territorio
Gli elementi principali che più fortemente caratterizzano il loro paesaggio naturale sono la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi.
Connotazione essenziale dell’andamento orografico è la dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argilloso-arenacee: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 m s.l.m., hanno fianchi arrotondati e si aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sfociano nel Mar Tirreno.
Dove invece predominano i calcari, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili irregolari e forme aspre e fessurate: è questo il caso del Monte San Fratello e, soprattutto, delle Rocche del Crasto (1315 m s.l.m.).
La fauna
l Parco dei Nebrodi ospita comunità faunistiche ricche e complesse: numerosi i piccoli mammiferi, i rettili e gli anfibi; ingenti le specie di uccelli nidificanti e di passo; eccezionale il numero di invertebrati.
Tra i mammiferi si ricordano il gatto selvatico e la martora; tra i rettili, la testuggine comune e la Testuggine palustre; tra gli anfibi, infine, il discoglosso e la rana verde minore.
Per quanto riguarda i volatili, sui Nebrodi sono state classificate circa 150 specie di uccelli, tra le quali alcuni endemismi di grande interesse come la cincia bigia di Sicilia e il codibugnolo di Sicilia. Le zone rocciose delle Rocche del Crasto, invece, sono il regno dell’aquila reale e della numerosissima colonia di grifoni.
La flora
La vegetazione è caratterizzata dalla tipica macchia mediterranea sempreverde, dove predominano l’euforbia, il mirto, il lentisco e la Ginestra, e dove si riconoscono elementi arborei a foglie strette quali il corbezzolo, la sughera e il leccio. Molte le specie presenti come la roverella, la rovere e il cerro di Gussone. Molto diffuso è anche il cerro classico, che diventa dominante nelle aree più fresche, specie se esposte a nord.
Oltre i 1200-1400 metri di altitudine si trovano poi le faggete, splendide formazioni boschive che coprono tutto il crinale dei Nebrodi.
Tra le specie del sottobosco, oltre all’agrifoglio, al pungitopo, al biancospino e alla daphne, si riscontra il tasso, specie relitta assai longeva che sopravvive in condizioni microclimatiche molto localizzate.