La storia
Il fiume Alcantara (dall’arabo “Al quantarah”, ovvero “il ponte”) nasce sui Monti Nebrodi e scorre per 57 km fino alla sua foce, che si trova a Capo Schisò. Esso dà il nome al territorio che lo ospita, il Parco Fluviale dell’Alcantara: un concentrato di ricchezze naturalistiche, geologiche e storiche, nonché di paesaggi mozzafiato che rendono l’intera area uno dei luoghi più affascinanti e spettacolari della Sicilia. Il Parco, istituito nel 2001, racchiude all’interno della sua area dodici comuni, tre appartenenti alla provincia di Catania e nove ricadenti nella provincia di Messina: i primi sono Castiglione di Sicilia, Randazzo e Catatabiano; i secondi sono Roccella Valdemone, Malvagna, Moio Alcantara, Francavilla di Sicilia, Motta Camastra, Graniti, Gaggi, Taormina e Giardini Naxos.
Il territorio
Le civiltà che si sono succedute e hanno abitato questi territori, dalla preistoria alle maggiori civiltà classiche, dal Medioevo al Rinascimento, hanno lasciato innumerevoli tracce, sulle quali il tempo e la natura hanno impresso i loro segni indelebili. Nonostante le alterazioni prodotte nell’epoca moderna, infatti, la valle dell’Alcantara con i suoi meravigliosi borghi e paesi, arriva all’età contemporanea conservando molte di quelle stratificazioni storiche, architettoniche e culturali che ne determinano il suo indiscusso fascino. I coloni della città ionica di Calcide, che guidati da Teocle sbarcarono per primi (734 a.C.) sulla spiaggia di Taormina e vi fondarono Naxos, hanno impresso un carattere identitario talmente forte da resistere all’attacco arabo. Il periodo medievale lascia tracce impresse nella morfologia dell’abitato, con la sua viabilità orograficamente modellata sulle altimetrie del terreno, i castelli costruiti a difesa e controllo delle vie di accesso alla valle e i conventi che dovevano ristabilire la “cristianità” in precedenza esautorata dalla conquista araba.
La fauna
Grazie alla particolare posizione geografica e alla conformazione del suo territorio, il Parco Fluviale dell’Alcantara ospita una fauna particolarmente ricca e interessante. Il fiume Alcantara conserva ancora lungo le rive ambienti naturali integri e diversi, nei quali vivono molte specie di interesse naturalistico. Tra i macroinvertebrati si riscontrano principalmente insetti, crostacei, molluschi e altri gruppi più rari. Nelle acque rinveniamo varie specie di pesci, quali la tinca, la trota, la carpa e la gambusia, quest’ultima introdotta dall’uomo per la lotta biologica alla malaria. Nel tratto terminale del fiume s’incontra anche l’anguilla. La lucertola campestre, insieme alla lucertola muraiola, sono i rettili più comuni. Tra i serpenti più diffusi, invece, rientrano la biscia dal collare e il biacco, ma talvolta è anche possibile osservare la vipera e il colubro leopardino. Tra gli uccelli, si rilevano il falco pellegrino, l’aquila reale e la poiana, mentre fra i rapaci notturni si segnala la presenza del barbagianni e del gufo comune. I più comuni mammiferi del Parco sono la crocidura sicula, il mustiolo e il riccio. Tra i carnivori, ricordiamo soprattutto la donnola e la volpe.
La flora
La vegetazione all’interno del Parco Fluviale dell’Alcantara è rappresentata da una lussureggiante e rigogliosa flora mediterranea che si distingue per la bellezza delle sue tonalità e varietà botaniche diverse ma omogenee che si manifestano in tutte le stagioni. Presenze eccellenti, che vanno dai faggi alle querce centenarie, passando per pini, castagni, platani, cipressi, olmi, aceri e tante altre, fino ad arrivare, lungo il corso d’acqua, ai folti e verdeggianti tappeti di felci.

Parco fluviale Alcantara

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